Sabato di Pasqua, 17 aprile 2022. Per una serie di circostanze a me sfavorevoli mi ritrovo ad affrontare la trasferta di Torino contro la Juventus da solo. Nessun collega bolognese mi dà la sua disponibilità a viaggiare insieme (capita spesso, tranquilli) e chi doveva venire con me viene rimbalzato dalla Juve (anche questo capita spesso con il club bianconero). Oltre 700 Km tra andata e ritorno con la consapevolezza di dover rientrare a casa a notte inoltrata. In mezzo tanti pensieri, compreso quello della quasi certa sconfitta del Bologna (dal 2011 ad oggi i rossoblù contro i bianconeri avevano raccolto la miseria di un solo punto). Parto verso mezzogiorno, fischio d’inizio ore 18:30. Di solito, se non c’è traffico, da Bologna a Venaria Reale ci si mettono all’incirca 3 ore e mezza. Tutto fila liscio, occupo il tempo a fare delle telefonate. Appena arrivato, saranno state circa le 16, trovo lì al parcheggio dello Stadium due colleghi e amici, Giovanni Albanese di Sportitalia e Romeo Agresti di Gol.com che stabilmente seguono la squadra di Allegri. Entro dentro l’Allianz insieme a Romeo chiacchierando ovviamente di calcio (siamo scontati !?!). La Juve ha preparato per noi dei cestini con due panini, un dolce, acqua etc. L’organizzazione del club è fantastica: loro sono precisi in tutto, le regole da quelle parti si rispettano alla lettera, in altri lidi Mmm..meglio tacere. Una volta arrivato in postazione, trovo i due colleghi di Radio Nettuno Bologna Uno Filippo Cotti e Alessandro Mossini. Si stanno preparando per la radiocronaca del match, quattro chiacchiere come spesso ci capita in trasferta e via. Il mio collaboratore, Francesco Perna torinese di Nolè, arriva un pò dopo e con lui mi occupo di tutto il pre partita, il durante e il post. Mi rendo conto sin dai primi minuti che l’andamento della gara non era cosi scontato, il Bologna gioca eccome. Sfiora il gol già nel primo tempo mentre la Juve non tira mai in porta. Pazzesco. Mi aspettavo un secondo tempo di arrembaggio bianconero ed invece a tirare l’affondo è il Bologna con uno splendido gol di Arnautovic. Dopo un’iniziale reazione dei padroni di casa, palo di Danilo e parata di Skorupski su un tiro deviato dal compagno Svanberg, la Juve si riaffloscia. Ad un certo punto ho pensato: vuoi vedere che finalmente dopo 8 anni che mi sorbisco 7 ore di macchina finalmente si torna a casa, seppur da solo, coi 3 punti? Non l’avessi mai pensato; doppia espulsione Soumaoro-Medel e pari di Vlahovic nel quinto degli otto di recupero concessi da un incertissimo Sacchi. Al triplice fischio, come mio solito, scendo in sala stampa in attesa dei due tecnici. Pubblico le pagelle, faccio la mia prima consueta domanda ad Emilio De Leo (che sostituisce Sinisa Mihajlovic), mi fermo con Massimiliano Allegri e dopo una lunga serie di dichiarazioni e pezzi che mi tocca pubblicare, finalmente esco dallo stadio. Lì trovo di nuovo Giovanni (Albanese ndr) che attende il collegamento con Sportitalia. Assicuro, non era rimasto a controllare le macchine, è uscito solo prima di me (e non è l’unico, ogni domenica). Un saluto e via, sono le 22:30. Il ritorno è drastico, da solo non so che fare: chi chiamo? E’ tardi. Quindi metto la musica a palla, mi fermo due volte per il caffè ma alla fine arrivo sano e salvo alle 2:10. Di positivo mi rimane negli occhi la bella prestazione del Bologna in casa della Juventus, chissenefrega se alla fine non è riuscito a vincere. L’importante è partecipare e loro hanno risposto presente. Il mio lavoro è così, bello perché giro tutti gli stadi più importanti su e giù per il Paese ma è altresì faticoso: magari noi giornalisti guardassimo con tranquillità e senza pensieri una partita. Ma non mi lamento, anzi. Solo un unico appunto: quando devi affrontare trasferte lunghe e magari di notte può succedere di tutto. Proprio quando mi ritrovai davanti dal nulla un capriolo in autostrada nei pressi di Pistoia al ritorno da Genova. Ma questa è un’altra storia che presto racconterò.
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