L’appello è contenuto nell’ultimo rapporto del Comitato delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate. Il rapporto esamina cinque “onde di sparizioni” in Iraq. Copre il periodo a partire dall’era Baath dal 1968 al 2003. Il Comitato ha incontrato alti funzionari, vittime e rappresentanti della società civile in Iraq. Hanno ascoltato numerose testimonianze di vittime, tra cui una madre il cui figlio è scomparso dopo essere stato fermato a un posto di blocco mentre stava andando a trovare un cugino. Un altro modello comune riguarda le presunte sparizioni forzate di bambini, in particolare della comunità della minoranza yazidi. In alcuni casi, le madri sono state costrette a lasciare i figli in orfanotrofi dopo il ritorno in Iraq, con l’intenzione di riportarli a casa il prima possibile. Quando andarono a richiamarli, alle madri fu detto che i loro figli erano stati “dati” ad un’altra famiglia, presumibilmente con il diretto coinvolgimento di alcuni agenti dello Stato. Centinaia di famiglie stanno ancora cercando i parenti che sospettano di trovarsi in campi di Trkiye, Siria o Iran Durante l’era del Baath nella regione dell’Iraq federale e del Kurdistan, fino a 290.000 persone, tra cui 100.000 curdi, sono scomparse con la forza. La seconda “ondata” di sparizioni copre l’invasione del 2003 e la successiva occupazione, fino al periodo precedente l’ISIL. Durante questo periodo, l’esercito degli Stati Uniti e gli alleati catturarono almeno 200.000 iracheni. La proclamazione di un califfato islamico da parte dell’ISIL ha visto nuovi round di rapimenti e uccisioni di massa di soldati iracheni o forze di sicurezza dal 2014 al 2017. Le forze filo-governative hanno fatto sparire migliaia di arabi sunniti durante le operazioni per riprendere le principali città dagli estremisti. Più sparizioni forzate si sono verificate durante l’ondata di manifestazioni in Iraq dal 2018 al 2020. Il Comitato delle Nazioni Unite ha esortato il governo iracheno a inserire immediatamente le sparizioni forzate come reato separato nella legislazione nazionale. Gli esperti indipendenti non sono membri del personale delle Nazioni Unite e non ricevono un salario per il loro lavoro. Le autorità irachene sono state inoltre esortate a adottare misure legislative e giudiziarie per far fronte alle necessità e ai diritti delle vittime. Mentre era in Iraq, la delegazione ha anche osservato gli sviluppi in merito a due esumazioni. La delegazione ha inoltre visitato un centro provvisorio di identificazione del DNA nella città settentrionale di Sinjar, sede della comunità yazidi.
Iraq: rights experts call for new laws to end ‘waves of disappearance’
The appeal comes in the latest report by the UN Committee on Enforced Disappearances. The report examines five “waves of disappearance” in Iraq. It covers the period starting with the Ba’ath era from 1968-2003. The Committee met with senior officials, victims, and civil society representatives in Iraq. They heard numerous testimonies from victims, including a mother whose son disappeared after being stopped at a checkpoint while going to visit a cousin. Another common pattern concerns the alleged enforced disappearance of children, particularly from the Yazidi minority community. In some cases, mothers were compelled to leave their children in orphanages after returning to Iraq, intending to take them home as soon as possible. When they went to reclaim them, the mothers were told that their children had been “given” to another family, allegedly with direct involvement of some State agents. Hundreds of families are also still searching for relatives they suspect are in camps in Trkiye, Syria, or Iran During the Ba’ath era in the Federal Iraq and Kurdistan region, up to 290,000 people, including 100,000 Kurds, were forcibly disappeared. The second “wave” of disappearances covers the 2003 invasion and subsequent occupation, to the pre-ISIL period. During this time, the United States military and allies captured at least 200,000 Iraqis. ISIL’s proclamation of an Islamic caliphate saw new rounds of abductions and mass killings of Iraqi soldiers or security forces from 2014 to 2017. Pro-Government forces disappeared thousands of Sunni Arabs during operations to retake major cities from the extremists. More enforced disappearances occurred during the wave of demonstrations in Iraq from 2018 to 2020. UN Committee urged the Iraqi Government to immediately include enforced disappearances as a separate offence in national legislation The Committee on Enforced Disappearances was appointed by the UN Human Rights Council in Geneva. The independent experts are not UN staff, and do not receive a salary for their work. The Iraqi authorities were also urged to take legislative and judicial measures to address the needs and rights of victims. While in Iraq, the delegation also observed developments surrounding two exhumations. The delegation also visited a provisional centre of DNA identification in the northern city of Sinjar, home to the Yazidi community.
Fonte news.un.org